Cari amici ed amanti della natura, ancora non ci è permesso muoverci liberamente e viaggiare a causa della pandemia, ma nessuno ci vieta di farlo con l’immaginazione. Noi Bei vi invitiamo quindi a chiudere gli occhi e a sognare dal divano di casa vostra. L’Oceano è la linfa vitale del Pianeta, nessuno può resistere al suo fascino e al suo richiamo. Immaginate di tuffarvici dentro, di nuotare liberamente, di scherzare e giocare in acqua con i vostri amici o bambini. Madre Natura ogni giorno ci mette a disposizione tutte queste possibilità… a meno che non siate idrofobici o soffriate troppo il mal di mare: in quel caso immaginatevi seduti su uno sdraio a sorseggiare un buon cocktail ghiacciato, che tanto male non è.
La nostra esistenza dipende dal mare, ovunque noi siamo: gli oceani sono infatti in grado di produrre l’85% dell’ossigeno presente in atmosfera e di assorbire il 25% della CO2 prodotta dall’uomo. Se si pensa che da sempre è proprio l’essere umano a mettere in serio pericolo la sua stessa esistenza, non si può che dar ragione ad Einstein in una delle sue più celebri frasi: “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi”.
L’anno 2050 rappresenta l’inizio della fine. Dalle analisi dei migliori istituti di ricerca internazionali è emerso che, di questo passo, entro questa data la civiltà umana collasserà per il continuo Climate Change. Il riscaldamento globale supererà i 3°C, innescando alterazioni fatali per l’ecosistema globale e colossali migrazioni da parte di almeno un miliardo di persone.
È il momento di agire e dobbiamo farlo tutti insieme, anche nel nostro piccolo. Ogni goccia conta e la buona notizia è che possiamo invertire la rotta su questo destino apparentemente inesorabile. Se vogliamo salvaguardare la produttività e la funzionalità dell'oceano con tutti i servizi che è in grado di offrirci, compreso l’ossigeno che respiriamo, dobbiamo proteggere almeno il 30% dei mari italiani entro il 2030. Attualmente la percentuale dell’oceano mondiale protetto si aggira intorno all’8%. Tuttavia, di questa non bisogna considerare le aree dove è consentita la pesca: questo dato fa tragicamente crollare la percentuale delle aree protette al di sotto dell’1%.
Le decisioni che prenderemo nel prossimo decennio incideranno sul futuro del nostro pianeta per i secoli a venire: abbiamo un’enorme responsabilità verso il pianeta, verso noi stessi e le generazioni future.
Noi Bei vi invitiamo dunque a firmare la petizione per salvare insieme i nostri mari e il nostro futuro, accedendo dal link che troverete di seguito.
OGNI FIRMA CONTA, AIUTACI A FARE LA DIFFERENZA!
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